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brano
 
Cicerone
I doveri, I, 112
 
originale
 
[112] Atque haec differentia naturarum tantam habet vim, ut non numquam mortem sibi ipse consciscere alius debeat, alius [in eadem causa] non debeat. Num enim alia in causa M. Cato fuit, alia ceteri, qui se in Africa Caesari tradiderunt? atqui ceteris forsitan vitio datum esset, si se interemissent, propterea quod lenior eorum vita et mores fuerant faciliores; Catoni cum incredibilem tribuisset natura gravitatem, eamque ipse perpetua constantia roboravisset semperque in proposito susceptoque consilio permansisset, moriendum potius quam tyranni vultus aspiciendus fuit.
 
traduzione
 
112. Ora, questa diversit? di nature ha in s? tanta forza che talvolta un uomo deve darsi la morte, mentre un altro, nelle stesse condizioni, non deve. Forse che Marco Catone si trov? in condizione diversa da quella di coloro che in Africa si arresero a Cesare? Eppure, mentre a costoro si sarebbe fatta una colpa se si fossero uccisi, perch? meno austera era stata la loro vita e meno rigidi i loro costumi, a Catone, invece, che aveva avuto in dono da natura una straordinaria austerit?, da lui rafforzata con una incessante fermezza, a Catone, ch'era sempre rimasto incrollabilmente fermo nel suo proposito, il dovere impose di morire piuttosto che vedere la faccia del tiranno.
 

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